Pedagogia: Le vie dell'alfabeto


LA LOTTA CONTRO L'IGNORANZA


Dopo l'unità d’Italia cera il bisogno di dare vita ad una cittadinanza comune. Le vie dell'alfabeto furono la diffusione dell'istruzione e un forte sentimento patriottico. Furono anche gli aspetti che consentivano di creare una popolazione più unita. Come la scuola, anche l'esercito consentiva di unificare i giovani italiani perché potevano entrare in contatto con giovani di regioni diverse e partecipare alla retorica patriottica. Ogni esperienza civile era ispirata alla sacralità della monarchia, il re era visto come il "padre" di tutti gli italiani e la regina come una madre. In circa mezzo secolo l'Italia cominciò ad allinearsi con i paesi europei più sviluppati e il modello della società alfabeta ebbe una forte  accelerazione. 

Il tasso di analfabetismo rimase comunque molto alto, infatti nel 1901 il 50% della popolazione era analfabeta. Saper leggere, scrivere e contare furono abilità sempre più associate all'evoluzione sociale, economica e civile. Per questo motivo lo stato impose i vincoli di obbligatorietà procedendo così alla scolarizzazione delle giovani generazioni. 

La lotta contro l'ignoranza si misurò con difficoltà di ogni genere ma molte furono le risorse messe in campo, infatti per un evento di tale portata era importante che la società esprimesse un giudizio positivo. 



LA DIFFUSIONE DELLA SCUOLA

La scolarizzazione divenne obbligatoria dal 1877 fino ai nove anni e dal 1904 fino ai dodici, fu ovviamente in prima linea nella lotta contro l’ignoranza. Il modello d'istruzione ottocentesca era differente da quello dei secoli precedenti, infatti era legato alla frequenza obbligatoria non più gestita in prevalenza da personale religioso ma laico.  

La scuola elementare divenne un unico tipo di scuola che doveva soddisfare le esigenze di chi continuava gli studi e di chi la frequentava per pochi anni. Tramite la diffusione dell'istruzione lo stato liberale rafforzò la sua influenza sulla società dato che coloro che erano istruiti diventavano dei "buoni cittadini". 

Uno degli aspetti più innovativi fu la scolarizzazione femminile, ma nonostante questo le donne disponevano di una capacità inferiore di leggere e scrivere rispetto ai loro coetanei maschi. 



L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 

Tra ottocento e primo novecento si moltiplicarono le iniziative per la scolarizzazione di adulti analfabeti e vennero per questo istituite le scuole reggimentali, ovvero le scuole per soldati. Altri luoghi dell'educazione furono le scuole serali e festive le quali erano finanziate da comuni e privati che ritenevano l'istruzione importante anche per la formazione di un'opinione politica personale. Qualcosa di simile ma molto meno rilevante accadde anche in campo agricolo, infatti numerose forme di istruzione agraria furono predisposte nell'ambito dell'attività delle cattedre ambulanti di agricoltura con lo scopo di spiegare un'azione continua e salutare sui possedenti e sui campagnoli. Questo per propagandare nuove pratiche di coltivazione e aumentare i rendimenti della terra.

Anche le scuole tecniche agrarie svilupparono un'intensa attività di informazione. Furono molto attive anche le Società di Mutuo Soccorso, che avevano scopi previdenziali ma anche rivendicativi. Queste puntarono a stimolare nei ceti artigiani e operai una mentalità fondata su un rapporto stretto tra lavoro manuale e cognizioni tecniche e scientifiche, che poggiavano su una visione laica dell’esistenza. Lo scopo non era solo economico ma anche istruttivo/politico. I valori erano confidare nelle proprie capacità, aspirare a migliorare le proprie condizioni di vita, potenziare il bagaglio delle conoscenze personali e creare una mentalità aperta alle novità.

La connotazione religiosa di molte iniziative, suscitarono l'allarme del mondo cattolico che però non si opposero all'idea di una nazione italiana, ma si impegnarono a difendere l'idea di un'Italia cattolica


LE NUOVE PROFESSIONI EDUCATIVE  

I cambiamenti dell'Italia alfabeta furono segnati anche da trasformazioni riguardanti le figure educative del campo dell'istruzione e dell’educazione. La principale fu la nascita della moderna figura del maestro elementare. Si cominciò a costruire infatti un gruppo di persone professionalmente dedicate all'insegnamento primario. Anche la crescita delle insegnanti donne fu molto impetuosa e loro furono avvantaggiate dal fatto che la professione magistrale fu sempre meno affascinante per gli uomini. La figura della maestra madre ed educatrice fu sempre presente dato che la donna sembrava la più adatta ad occuparsi dei bambini. La professione di maestra fu inoltre una delle prime possibilità delle donne per essere indipendenti ed autonome consentendo loro di emanciparsi socialmente. 

Una figura particolare fu quella della suora-maestra che messe insieme la vocazione religiosa con quella educativa.

Un’altra figura molto innovativa fu quella dell'insegnate di ginnastica.

Si stabilizzò anche la figura molto importante di educatore per persone disabili, ad esempio dei nomi noti furono Pendola, di Netro, Pini,  Montessori e Montesano.

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